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Home > Sicilia > L'isola Ferdinandea: l'isola dai sette nomi
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24 Dicembre 2006

L'isola Ferdinandea: l'isola dai sette nomi

isola1.gif Durante l'estate del 1831, potenti terremoti scossero la Sicilia e colonne di fumo cominciarono a sollevarsi dal mare al largo di Sciacca.

Era l'inizio di una eruzione sottomarina. Si accumularono talmente tanti detriti eruttivi che la profondità di quel mare, 200 metri, venne colmata al punto da formarsi una piccola isola della circonferenza di 4800 metri e di un'altezza massima di 70 metri.

L'evento suscitò l'interesse di numerosi studiosi dell'epoca come Karl Hoffman, geologo dell'Università di Berlino, il fisico Domenico Scinà, il prof. Carlo Gemellaro, docente di Storia Naturale presso l'Università di Catania, ma suscitò anche l'interesse di diverse grandi potenze, che cominciarono a rivendicarne la proprietà.

il 2 agosto l'Inghilterra prese possesso dell'isola chiamandola "Graham", suscitando le proteste dei siciliani.

Il 26 settembre la Francia vi inviò il geologo Constant Prévost e il pittore Edmond Joinville (che realizzò i disegni dell'isola) e battezzarono l'isola "Julia".

ferdinadea_historical.jpg

I francesi stessi notarono che l'isola era formata da un materiale facilmente erodibile dall'azione delle onde ("Tefra" o "Tefrite"). Si accorsero che i fianchi dell'isola venivano erosi con facilità e che la stessa base dell'isola era inconsistente.

In realtà l'isola si trovava in acque siciliane, ed il re Ferdinando II vi mandò il capitano Corrao che, sceso sull'isola, vi piantò la bandiera borbonica battezzando l'isola "Ferdinandea" in onore del sovrano.

Stava già per sorgerne una questione internazionale, quando l'isola, sotto l'azione erosiva del mare cominciò velocemente a sparire.

Il 7 Novembre era alta appena 20 metri, l'8 Dicembre se ne constatò la scomparsa.

Nel 1846 e nel 1863 l'isoletta è riapparsa ancora in superficie, per poi scomparire nuovamente dopo pochi giorni. Di essa rimanevano solo i molti nomi avuti in seguito alla disputa internazionale: Giulia, Nerita, Corrao, Hotham, Graham, Sciacca, Ferdinandea.

Col terremoto del 1968 si vide l'acqua ribollire: sembrò che l'isola stesse per venire nuovamente fuori ma non fu così.

I siciliani posero sulla superfice del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge che "[...] l'Isola Ferdinandea era e resta dei Siciliani". lapideferdinandea.jpg
Rotta qualche anno fa (probabilmente per colpa di un'ancora) è stata prontamente sostituita.

Nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico e colpito da un missile della U.S. Air Force nella sua rotta per bombardare Tripoli.

Nel 2002 sembrava preannunciarsi una nuova emersione, fu piantata una bandiera italiana sull'isola ma nuovamente non venne fuori.

Attualmente ciò che resta dell'isola è un banco vulcanico ubicato a 37°09'48",95 di latitudine N e 12°43'06",85 di longitudine E, con la sommità che occupa un'area di circa 30 m2 a una profondità di circa 8 metri.

Descrizioni usate nelle foto: 
Postato da: Etnablog in Sicilia alle 14:27

Permalink | Commenti(1)
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Commenti:

ma l'isola che non c'è, quella di peter pan, centra qualcosa??

 

Postato da: pinco pallo il 06 Giugno 2011 alle 17:37

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